Eleonora apparteneva a quel gruppo di ragazzi che, circa trent’anni fa, in seno alla nostra Associazione, facevano parte della “sezione giovani”.
Era un bel gruppo, perché a quel tempo, il Consiglio in carica e altre persone che contribuivano alle attività dell’Associazione avevano una schiera di figli piccoli. A quei naturalisti “in erba” offrimmo numerose opportunità per apprendere, vivere ed apprezzare la natura locale. Gli anni passano e i ragazzi diventano adolescenti ed è normale che i percorsi di studio e l’innato desiderio di socializzare li portino su strade diverse, tuttavia, i semi gettati germogliano e continuano a produrre. Ricordiamo Eleonora per la sua solarità, era sempre pronta a indagare e ad apprendere; lei non è più di questo mondo, ma grazie ad una iniziativa dei suoi famigliari, la sua preziosa sensibilità continuerà a diffondersi per tutti, indistintamente. Lo stile di vita che seguiva era attento alle problematiche ambientali attuali, attenzioni che trasmetteva alla sua famiglia e ai conoscenti. Che onore sapere che, attraverso un articolo di Antonio Olmos nelle pagine di una rivista del “The Guardian”, uno dei più prestigiosi quotidiani del mondo, una persona con la quale abbiamo condiviso giornate di splendida natura, con alcuni coetanei aveva dato vita ad un’associazione di quartiere inglese contro le ingiustizie perpetrate dal “caro affitti ” a discapito di tante famiglie disagiate. Domenico, Mariagrazia ed Emilia Schinella, nel ricordare la figlia e sorella Eleonora, hanno voluto che fossimo l’obiettivo di una donazione. Insieme abbiamo scelto di trasformare un loro lascito in un progetto per creare il “bosco di Eleonora”. Sta crescendo su un terreno agricolo, perché tra le forme di partecipazione al nostro progetto di difesa e salvaguardia delle Risorgive del Vinchiaruzzo, l’acquisto e la trasformazione di terreni agricoli, anche piccoli, permette di incrementare concretamente il polmone verde e i contenuti naturalistici del territorio. La piantumazione primi alberi sarebbe dovuta avvenire coinvolgendo i soci e i ragazzi delle scuole locali. La pandemia ha cambiato ogni programma, così ad aprile 2020 solo pochi soci cordenonesi hanno messo a dimora le prime piantine e le hanno dissetate in quella torrida estate.